Sono quasi duecento le opere di artisti internazionali che hanno partecipato alla quinta edizione del FIIC-Festival Internazionale di Incisione Contemporanea organizzato come sempre dallo Spazio FoyEr di Trento. Il titolo di quest’anno “Il gioco delle parti”. A valutare le opere in concorso una giuria tecnica composta da Rita Demattio, incisora e anima del FIIC, Aldo Galli professore di storia dell’arte moderna all’Università di Trento, Mirko Corradini, direttore artistico di Fantasio-Festival Internazionale di Regia Teatrale, e Luigi Golin, apprezzato incisore veneto. A presiedere, “da remoto”, l’artista giapponese Yuji Hiratsuka, vincitore del FIIC 2021, mentre a decretare il vincitore tra le principali otto opere segnalate è una giuria popolare formata da attori e registi partecipanti a Fantasio.
Una giuria che si è trovata concorde nel dichiarare che in generale gli artisti – alcuni ormai partecipi fin dalla prima edizione – hanno dimostrato capacità interpretative originali, pur nel rispetto della tecnica “classica”. Ad esempio, Floating Lanterns della calabrese Maria Teresa Rizzuti è una linoleumgrafia, tecnica che di per sé concede poco, ma ugualmente l’artista è riuscita solo col bianco e il nero a rendere l'effetto della trasparenza dell'acqua e la leggerezza delle lanterne. Anche il lavoro della giovane Anna Coccoli, bresciana, Donna che cuce è un’acquaforte classica, ma che ha saputo donare freschezza attraverso i contorni di disegni infantili inseriti nella composizione che sembrano mescolarsi tra sogno e racconto. Daniela Sobetchi, giovane artista moldava, si esprime in un Autoritratto affatto compiaciuto, mentre Sergio Mariano Cara in Ci avete rubato il Paradiso mostra un’opera, a detta della giuria, molto diversa rispetto alle altre sia per la tecnica mista sia per intervento del colore e la forza comunicativa. Ancora, il cinese Hsi Ying Wang con Avalokitesvara presenta una xilografia su legno di testa, legno difficile da incidere perché più duro però facile a rompersi; interessante la scelta di lasciare la matrice naturale per questa immagine appartenente alla tradizione buddista.
Una mostra dunque importante, perché contribuisce a diffondere e a far apprezzare anche tra i giovani il mondo dell’incisione contemporanea – ancora poco conosciuto – nelle sue diverse forme, tradizionali e sperimentali.
Le opere segnalate
Vincenzo Burlizzi, Aenigma III
Sergio Mariano Cara, Ci avete rubato il Paradiso
Anna Coccoli, Donna che cuce
Michela Mascarucci, Il nautofono
Maria Teresa Rizzuti, Floating Lanterns
Daniela Sobetchi, Autoritratto
Ryabova Svetlana, Season Autumn
Hsi Ying Wang, Avalokitesvara
Sergio Mariano Cara, Ci avete rubato il Paradiso