Carta Magnani Pescia bianca 310 g 500x700, matrice 300x250, inchiostro blu. Queste le caratteristiche comuni alle opere che compongono i libri d’artista e che danno forma alla mostra “Luci di servizio”, all’interno della Terza edizione del FIIC-Festival internazionale di Incisione Contemporanea. Un titolo, questo, riferito ovviamente allo spettacolo, al teatro, visto che il FIIC si lega a “Fantasio”, il Festival Internazionale di Regia Teatrale del Teatro di Villazzano, quest’anno, sia pur solo via web, alla sua 21ª edizione. Organizzata dallo Spazio FoyEr di Trento, una realtà culturale sempre molto attenta all’espressione artistica dell’incisione, la mostra avrebbe dovuto essere il risultato di un progetto creativo residenziale presso la Casa degli Artisti Giacomo Vittone a Canale di Tenno. La residenza, causa pandemia, non si è potuta fare, ma i sedici artisti incisori chiamati a partecipare hanno deciso comunque di mettersi in gioco per portare a termine il progetto in “modalità a distanza”. Il risultato sono cinque esemplari di un libro d’artista, composto da sedici fogli rilegati a leporello, cioè in un’unica striscia di carta ripiegata su se stessa a fisarmonica, che riportano le incisioni dei sedici partecipanti accompagnate da un pensiero, una frase, una citazione che racconta il lavoro artistico e le riflessioni che hanno mosso ciascun incisore. La rilegatura, con la copertina, è stata realizzata dall’incisore veneto Luigi Golin.
«Ne è uscito un lavoro variegato e ricco di spunti diversi, sia dal punto di vista tecnico che poetico – riferisce soddisfatta Emilia Bonomi, responsabile dello Spazio FoyEr così come dell’organizzazione del FIIC –. Scenografie, retroscena, scorci. Riflessioni sul tempo, sulla luce e sull’uomo. Paesaggi reali o immaginati, sguardi, punti di vista. Ogni lavoro racconta, grazie alla sensibilità con cui ciascun artista ha saputo tracciare una parte del percorso, un possibile viaggio nelle profondità più recondite dell’esperienza, interpretando ciò che normalmente è nascosto alla vista e che ha bisogno di uno sguardo allenato e attento per essere colto. Un viaggio “dietro le quinte” [titolo dell’edizione 2020 del Festival internazionale di Incisione Contemporanea], illuminate solo dal fievole blu delle luci di servizio».
L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Festival Fantasio Festival e con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, della Fondazione Caritro e della Regione Trentino Alto Adige.
Queste le opere in mostra:
Terry Agostini, L’ombra esiste solo dove c’è luce, 2020;
Rosario Amato, Senza ali, 2020;
Laura Bertazzoni, Il blu dell’ombra, 2020;
Desi Capelli, Luce blu, 2020;
Emanuele Convento, Prometeo, 2020;
Lara Monica Costa, The cave, 2020;
Gianfranco Dal Sasso, Rivelazione, 2020;
Rita Demattio, Blu, 2020;
Luigi Golin, Su il sipario. Si inizia, 2020;
Elisabetta Gomirato, Crio, 2020;
Polina Karpunina, Un sole le illumina, 2020;
Paola Lucrezi, Congegno per lo scompiglio del tempo, 2020;
Carmine Maurizio Muolo, Respiro, 2020;
Elisa Pellizzari, Danza tracce semi, 2020;
Daniela Savini, Il corpo, 2020;
Davide Schileo, Cerulea imago, 2020.
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