L’arte dell’incisione da Taiwan arriva a Trento grazie a Spazio Foyer. La galleria di via Galilei che da anni si occupa di scoprire, valorizzare ed esporre al pubblico le esperienze artistiche più interessanti a livello globale nel mondo dell’incisione, ora inaugura una mostra con le opere della vincitrice del FIIC - Festival Internazionale di Incisione Contemporanea 2023.
Hui-Ju Chang è un’artista taiwanese specializzata nella tecnica della “maniera nera” (detta anche mezzatinta), una tecnica calcografica diretta che restituisce ampia varietà tonale e chiaroscuri sfumati. La lastra viene interamente graffiata con uno strumento dentato a forma di mezzaluna, il granitoio o berceau, la cui azione origina una superficie scabra totalmente recettiva all’inchiostro. La definizione del disegno (che risulterà quindi in bianco e in gamma di grigi su fondo nero) avviene appiattendo e lisciando i segni tracciati dal berceau mediante due attrezzi dall’estremità allungata e liscia, il brunitoio e il raschietto. La tiratura delle matrici, solitamente di rame e di zinco, è molto bassa, in quanto le fasi di inchiostrazione e di stampa rovinano velocemente la granitura e i trucioli metallici che trattengono l’inchiostro. La stampa che ne deriva è giocata su tonalità scure, ed è caratterizzata da un aspetto vellutato, sfumato, morbido. I lavori dell’artista taiwanese sono stampati sia in classico nero sia con inchiostro colorato, ma anche utilizzando tinte diverse nella stessa stampa, cosa molto rara in questa tecnica.
I soggetti rappresentati da Hui-Ju Chang sono creature magiche dalle forme geometriche, animali alati che si combinano con elementi del paesaggio creando un mondo sognante e quasi astratto. Nelle sue opere descrive con delicatezza paesaggi di fantasia in cui elementi di flora e fauna e profili di edifici cittadini vengono colpiti dalla stessa luce morbida e sfumata.
Hui-Ju Chang : “Gli elementi fantastici che abitano le mie opere sono il "mezzo" della mia vita e della mia creazione, una sottile connessione tra me e la realtà. Gli spazi misteriosi e intricati che raffiguro nelle mie opere sono il mio paese delle meraviglie. Per questo lo stile delle mie opere cambia nel tempo: l'espressione delle forme e dei colori è profondamente influenzata dall'ambiente e dalle emozioni.
Per decidere come stampare un’opera prima realizzo l’immagine principale e poi rifletto su quale messaggio io voglia trasmettere. A volte un'immagine a un solo colore è più semplice e potente, oppure i colori a più strati possono esprimere un linguaggio più ricco. Lavoro molto di sperimentazioni, utilizzando tre colori sulla stessa lastra o usando due lastre da sovrastampare per creare sottili cambiamenti tra colori sovrapposti e non. Questi elementi mutevoli sono ciò che mi attrae a continuare a provare per produrre sempre effetti inaspettati e interessanti.
Il mio incontro con il mondo dell’incisione è stato quasi casuale: lavoravo come grafica e illustratrice quando ho deciso di frequentare un corso di mezzatinta presso la NTNU Extension School of Continuing Education di Taiwan tenuto dall’artista Rock Shin. Una volta imparata questa tecnica, ho deciso di seguire la mia passione e di passare dalla grafica alla stampa. Rispetto ad altre tecniche calcografiche, la mezzatinta utilizza meno solventi chimici e si affida interamente a processi fisici per riprodurre le opere d'arte. Gli eleganti mezzitoni e gli intricati dettagli che produce sono così belli e coinvolgenti.”